Rivista quadrimestrale interdisciplinare
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GIANO. PACE AMBIENTE PROBLEMI GLOBALI
 
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Articolo pubblicato sul numero 34 di Giano. Pace ambiente problemi globali, gennaio-aprile 2000

LA BIOTECNOLOGIA E LE MERCI TRANSGENICHE

di Giorgio Nebbia


Occorrono metodologie analitiche in grado di scoprire le manipolazioni genetiche,e controlli che garantiscano la qualità naturale degli alimenti




Il XXI secolo si apre con nuove "cose" - esseri viventi? merci? - derivate da modificazioni dei vegetali e animali, finora noti, attraverso manipolazioni genetiche, cioè intervenendo sulle basi stesse della vita. Tali manipolazioni vengono chiamate "biotecnologie" - ma sono biotecnologici anche i processi con cui i batteri trasformano gli zuccheri in alcol o in antibiotici e amminoacidi, o gli idrocarburi in proteine, e tali processi non coinvolgono alcuna manipolazione genetica.

La genetica tradizionale riesce a ottenere ibridi dall’incrocio di piante e animali differenti, talvolta con grandi successi; si pensi alle selezioni che hanno permesso di ottenere ibridi di mais con una resa per ettaro doppia, o frumento che non si lascia abbattere dal vento, o agli incroci che hanno permesso di ottenere mucche ad alta produzione di latte, ecc.

Ma la biotecnologia va molto al di là di questo. La natura ha "fabbricato", attraverso lenti processi evolutivi, piante e animali senza pensare che dovessero "servire" un giorno alle fabbriche e ai commerci, e quindi molti organismi vegetali e animali sono "economicamente" scadenti. Alcune piante, le leguminose, sono capaci di fissare direttamente l’azoto dell’aria trasformandolo in proteine, grazie a microrganismi presenti nelle radici; altre, commercialmente preziose, come i cereali, possono crescere soltanto portando via azoto dai sali presenti nel terreno e per questo richiedono l’apporto di costosi concimi, Un vecchio sogno, che appariva fantascientifico, immaginava di inserire nei cereali i batteri azotofissatori in modo da evitare l’impiego di concimi nella loro coltivazione. Le biotecnologie vanno in tale direzione.

Le manipolazioni genetiche sono percepite in modo molto diverso dall’opinione pubblica, come spiega il libro di J. Rifkin, Il secolo biotech (Milano, Baldini e Castoldi, 1998). L’aspetto che ha destato maggiore interesse, e anche rigetto, è l’idea che, con tali manipolazioni, sia un giorno possibile "fabbricare" esseri viventi, e quindi anche esseri umani, entro certi limiti a piacere. Così si sono lette strane estrapolazioni fantascientifiche sulla possibilità di riprodurre intere falangi di ariani nazisti tutti uguali, o magari anche di scienziati come Einstein, tutti uguali.

Un secondo aspetto riguarda l’etica: è possibile modificare artificialmente quello che dio ha predisposto nella sua infinita saggezza? Poiché nessuno sa quale sia tale saggezza, la risposta "si" o "no" a questa domanda resta aperta a qualsiasi opinione o credenza personale. Senza dimenticare che gli esseri umani in una forma o nell’altra sono sempre intervenuti per rendere piante e animali più adatti alle necessità economiche e commerciali.

[...] continua



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