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BERLUSCONI, IL DIRITTO, LA GUERRA
Un uomo gira tra Europa occidentale e Stati Uniti dAmerica, generalmente autoinvitandosi nelle varie cancellerie, non senza imbarazzo dei suoi ospiti. E un piccolo uomo che sè installato con molte promesse e molti miliardi a Palazzo Chigi come Presidente operaio, oltre che imprenditore, come bravo figlio, bravo marito, bravo papà, bravo cattolico. Noi sappiamo invece per certo che è un pluriimputato, un pregiudicato, perseguito o perseguibile per reati di vario genere che i suoi fidi stanno depenalizzando o alleviando sia in Italia sia, con i limiti posti alle rogatorie, in altri paesi, in relazione alle conseguenze delle sue varie attività. Di interessi di bottega parla La Stampa; di favori fatti a imprenditori disonesti il Corriere della sera; di catastrofe giuridica e di aiuto a criminali coinvolti con la mafia o imprenditori in proprio la stampa internazionale dallEconomist alla Neue Zürcher Zeitung e ad altri (in pratica tutti) organi di stampa. Viene generalmente rilevata la perdita di prestigio internazionale dellItalia in un periodo drammatico della storia mondiale. La figura di Berlusconi è, in modo diretto, al centro di una distorsione disonorevole della civiltà giuridica e politica dello stesso Occidente.
Ebbene, questuomo si è dapprima schierato col neopresidente degli Usa sulle posizioni più retrive e pericolose (diniego degli accordi di Kyoto, sostegno allo scudo spaziale), ed ora va assicurando gli alleati della disponibilità dei soldati italiani alla guerra infinita dellOccidente contro una civiltà inferiore. E umiliante per lItalia che una persona del genere creda di poter disporre di questi poteri, e voglia profittare della crisi politica mondiale per rifarsi una verginità morale e un credito che, peraltro, ben pochi sono disposti a concedergli.
Questa situazione danneggia enormemente lItalia. Siano costretti a vivere una delle pagine più oscure e vergognose della nostra storia, e ci riteniamo ancora sufficientemente liberi per farlo notare; di essere anzi tenuti come cittadini, come democratici, come pacifisti, a elevare da queste pagine la più risoluta obiezione di coscienza.
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