Rivista quadrimestrale interdisciplinare
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GIANO. PACE AMBIENTE PROBLEMI GLOBALI
 
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Articolo pubblicato sul numero 35 di Giano. Pace ambiente problemi globali, maggio-agosto 2000

IL "VAE VICTIS" ALLA RUSSIA E LE SCELTE DELL’EUROPA

di Giulietto Chiesa


L’allargamento della NATO a Est e il progetto di "scudo stellare" sono il frutto di una strategia di dominio che contrasta con gli interessi politici dell’UE


A un anno di distanza dalla guerra jugoslava due questioni cruciali giacciono sui tavoli delle cancellerie europee. Entrambe hanno direttamente a che fare con la Russia. Entrambe sono potenzialmente tali da peggiorare i rapporti tra Russia ed Europa. Entrambe sono fortemente volute, propagandate e promosse dagli Stati Uniti d’America. Entrambe potrebbero dunque peggiorare anche i rapporti tra America ed Europa.

Si tratta dell’ulteriore allargamento a est della NATO e del sistema "nazionale" di difesa anti–missile–balistico che l’uscente amministrazione di Bill Clinton intende varare prima di cessare le proprie funzioni. Sono due faccende distinte, ciascuna con una propria autonomia, ma che influiscono potentemente sul clima politico del vecchio continente e il cui esito è destinato a influenzare l’intero panorama della sicureazza mondiale nei decenni a venire.

La NATO alla conquista dell’Est. – A maggio di quest’anno, in un meeting a Vilnius, i ministri degli Esteri di nove paesi europei del centro, sud e nord Europa hanno chiesto di essere ammessi tutti, simultaneamente, nella NATO. Una specie di big bang destinato a chiudere il problema, a tagliare il nodo una volta per tutte, e per tutti. Lituania, Estonia, Lettonia, Bulgaria, Romania, Slovenia, Slovacchia, Albania e Macedonia hanno avanzato le loro candidature congiunte con l’obiettivo di una risposta ravvicinata dell’Alleanza atlantica nel prossimo meeting plenario del 2002.

La mossa,in apparenza, è stata costruita come una pressione congiunta dei finora esclusi nei confronti della NATO nel suo insieme. In realtà è del tutto evidente che un tale incontro e un tale documento non sarebbero neppure stati concepiti – tanto meno realizzati – senza l’incoraggiamento diretto ed esplicito di Washington. Lo dimostra la reazione come minimo guardinga dei governi europei occidentali – da un lato – e l’immediata, calorosa risposta positiva giunta da entrambi i candidati presidenziali americani, Al Gore e George W. Bush, dall’altro. Dunque è corretto interpretare la mossa come un’abile pressione degli Stati Uniti, attraverso quelle nove nuove democrazie europee, verso gli europei occidentali, alleati tradizionali nella NATO. Ciò dimostra che gli Usa considerano questa una direzione essenziale per l’attuazione di quelli che Zbigniew Brzezinski ha definito come gli "imperativi geostrategici della primazia americana" nel XXI secolo.

[...] continua



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