Rivista quadrimestrale interdisciplinare
fondata nel 1989
GIANO. PACE AMBIENTE PROBLEMI GLOBALI
 
archivio indici (1989-1998) abbonamenti informazioni altre pubblicazioni english links
Articolo pubblicato sul numero 48 di "Giano. Pace ambiente problemi globali", gennaio 2005

Sulla crisi ucraina.
Una guerra geopolitica chiamata “democrazia”

di Luigi Cortesi

Già annunciato nelle elaborazioni Usa e negli scenari della Cia,
il disegno strategico antirusso si è innestato con relativa facilità e pochi scrupoli
in un’esigenza autentica di rinnovamento democratico


L’instabilità della situazione interna in Ucraina nell’imminenza delle elezioni politiche, il rischio d’una crisi internazionale e nei rapporti con la Russia e la possibilità d’un “ricambio non guidato di dirigenza politica” erano stati rilevati da Andrea Panaccione nel precedente fascicolo di “Giano” (Una rete di interdipendenze storiche. Russia ed ex-Urss nel nuovo disordine mondiale, n. 47, pp. 97-122; si vedano in particolare le pp. 112-113). Panaccione coglieva anche – e questo era anzi il Leitmotiv della sua analisi – il punto centrale dei problemi della Russia di Putin e dell’intera area ex-sovietica nella mancata formazione d’una democrazia interna e nell’incapacità russa di gestire i problemi propri e dell’estero vicino – le Repubbliche dell’Urss resesi indipendenti – sulla base di un’egemonia politico¬culturale. Il bubbone è scoppiato ora proprio in Ucraina e quell’analisi ne risulta confermata.
Le ripercussioni internazionali, in atto e in potenza, della crisi esplosa clamorosamente a Kiev ci inducono ora a tornare sulla questione in sede di primo e sommario commento, prendendo in considerazione due principali aspetti: in primo luogo quello della Ostpolitik dell’Occidente “atlantico” e del terremoto geopolitico che essa può provocare inserendosi nell’evoluzione della situazione interna ucraina e nei rapporti tra Kiev e Mosca; in secondo luogo quello della democrazia nei Paesi dell’area ex-sovietica, con i problemi suoi propri e gli intrecci con la fase offensiva della politica mondiale degli Usa, che prese avvio nel 1990 ed appare tuttora in pieno dispiegamento. Una lettura in chiave di strategie internazionali sia del “disordine mondiale” sia dei limiti che ne derivano proprio alla democrazia (interna e internazionale) ci sembra utile ad indicare le infinite implicazioni di un quadro nel quale la questione ucraina assume un ruolo di grande rilevanza.

Il vangelo geostrategico di Brzezinski
Converrà tornare brevemente sulle elaborazioni di quello che è stato e ancora rimane il principale cervello del pensiero geostrategico americano. Nel 1993, all’indomani del crollo dell’Unione Sovietica e della prima spedizione contro l‘Iraq, Z. Brzezinski scriveva in termini di grande preoccupazione del gap tra “l’idea dell’America come unica superpotenza all’interno del nuovo ordine” e la realtà d’una dinamica mondiale in pieno sviluppo ma anche totalmente anomica e cecamente indirizzata al caos e alla violenza: “In questo contesto, la preponderanza degli Stati Uniti è al tempo stesso una realtà e un’illusione”, dato che “il potere mondiale americano non equivale all’autorità mondiale americana”. Basato su “un messaggio di libertà [...] irresistibile e affascinante”, ma fondato sui “valori” americani e quindi prevalentemente formale e “procedurale”, quel potere poteva non corrispondere al “senso della storia” e dimostrarsi quindi illegittimo e “mancante della capacità di assicurare un controllo positivo”.
La constatazione che “Il collasso politico dell’Unione Sovietica ha trasformato il ‘cuore’ dell’Eurasia in un vuoto geopolitico” non sfociava ancora in una programma aggressivo. La preoccupazione dell’autore si rivolgeva, tra l’altro, alle “lacerazioni nella struttura della vita” dovute alla diseguaglianza delle condizioni sociali ed esistenziali e malamente occultate dall’adozione universale della retorica democratica (Z. Brzezinski, Il mondo fuori controllo, Milano, Longanesi & C. 1993, pp. 107-108, 159, 219-220).
Questa preoccupazione non c’era più nel successivo e ancor più noto saggio di Brzezinski, La grande scacchiera, dominato dall’ambizione[...] continua



ABBONATI

archivio / indici (1989-1998) / abbonamenti / altre pubblicazioni / informazioni / english / links


top_of_page
back home forward